Il Ciclo Direzionale
Ogni attività va programmata, stabilendo in anticipo gli obiettivi da raggiungere, le modalità di svolgimento da rispettare e le risorse da impiegare; organizzata, individuando chi e con quali responsabilità dovrà curarne la realizzazione; guidata, fornendo le direttive e motivando gli organi operativi; controllata, valutando i risultati raggiunti rispetto a quelli programmati. Da tutto ciò scaturisce il ciclo di direzione, le cui fasi sono la programmazione, l’organizzazione, la conduzione ed il controllo (le quali a loro volta danno corpo a distinte funzioni di direzione).
I contenuti della funzione organizzativa (visione lata o ristretta):
Gli organi dell’impresa devono essere ordinati disciplinandone i compiti, poteri e le responsabilità che ciascuno di questi dovrà assumere nel corso della gestione, cioè essi devono essere organizzati.
Sul contenuto della funzione organizzativa vi sono due concetti diversi: un primo che la inquadra in senso assai ampio come funzione di ordinamento di tutti i fattori produttivi, materiali e immateriali, presenti nel sistema d’azienda (visione lata); e un secondo che la definisce in senso stretto quale attività rivolta all’ordinamento dei compiti, delle responsabilità e delle relazioni del solo fattore umano (visione ristretta). Visto che la prima tende ad identificarsi con la funzione direzionale, si prende in considerazione la visione ristretta, in cui lo scopo della funzione organizzativa è il conseguimento di una maggiore produttività del lavoro facendo raggiungere un migliore risultato a parità di sforzo sostenuto o uno stesso risultato con uno sforzo minore.
La progettazione dell’organizzazione: scelta dell’assetto strutturale e codifica delle procedure:
Lo studio dell’organizzazione può essere condotto secondo un duplice profilo, guardando cioè all’aspetto strutturale di ordinamento di compiti e responsabilità, e badando, ancora, al comportamento del sistema organizzativo.
Ogni impresa opra con una particolare struttura di organi che può essere spontanea cioè fondata sui rapporti personali fra gli individui che operano nell’azienda (tipica delle piccole aziende) o può essere una struttura di piano, definita formalmente e stabilmente dal management aziendale (tipica delle aziende più grandi).
La programmazione comporta l’ordinamento di tre sistemi organizzativi:
1) un sistema di poteri-responsabilità, che riguarda la ripartizione dei poteri e delle responsabilità inerenti alle varie funzioni di gestione fra i centri da creare nell’ambito della struttura aziendale;
2) un sistema di relazioni, cioè un complesso di collegamenti tale da porre la struttura in grado di funzionare in modo coordinato (servono per il passaggio delle informazioni);
3) un sistema di informazioni, per ricondurre ad unità lo sforzo prodotto dai vari organi.
L’assetto organizzativo da conferire all’azienda sarà legato alle caratteristiche operative del processo di gestione e agli obiettivi di sviluppo da raggiungere. La struttura determinerà la potenzialità di servizio disponibile per attuare certi tipi di strategie e quindi per conseguire determinati traguardi.
La progettazione organizzativa deve tener conto di una serie di vincoli legati alle capacità professionali acquisibili e disponibili, all’investimento che si è in grado di sostenere, ai costi fissi di lavoro sopportabili (che influiscono anche sulla rigidità della struttura).